sabato 19 gennaio 2019

Cake design #4: Making Lumière

Per ironia della sorte, dovette pensare Nik Ranieri entrando ai Walt Disney Studios, quella mattina del 6 aprile 2013 a Burbark, California, un magnifico sole si stagliava sul foglio azzurro del cielo e illudeva tutti che la stagione estiva fosse già alle porte.
Nik, tra barba lunga e baffi, cappotto scuro e occhiali da sole, era una figura in nero che sembrava capitata per errore sul ridente set di un musical anni '50.
La sua segretaria gli aveva confermato l'appuntamento col presidente Bob Iger per quella mattina alle 12:00 a.m. e alle 11:45 a.m. le sue sneakers più comode calcavano già la moquette dell'ascensore, dirette alla sala d'aspetto della presidenza. Un quarto d'ora di attesa con un Walt Disney in bianco e nero che, appeso alla parete di fronte, ammiccava complice verso di lui; un quarto d'ora di silenzio spezzato solo dal trillo di qualche notifica; una manciata di minuti che sembrava stessero pesandogli più di quanto non si aspettasse.
Conosceva il motivo di quella convocazione.
Concluso l'affare con la Marvel e con la Pixar, la Disney Company aveva completato poco prima di Natale l'acquisizione della Lucasfilm: simili investimenti necessitano di tagli.
Un'occhiata alle lancette, una al sorriso serigrafato del grande capo Walt e la mente andava alla sua scrivania, al colore caldo del suo legno, a quelle venature sbiadite, così familiari, su cui per ventisette anni aveva steso il foglio bianco; ai trucioli della gomma, alle squadre da disegno e ai tratti bruniti della mina con cui aveva abbozzato il profilo delle sue creature: dallo sguardo svalvolato di Roger Rabbit fino al cubico Ralph Spaccatutto; la morbida Ursula, il tetro Jafar, la grottesca Madre Gothel.
L'allure française de cher Lumière!
Giorni strani quelli che avevano visto nascere il fascinoso candelabro con le movenze di Maurice Chevalier. Nik ricordandoli abbozzava un impercettibile, ambiguo sorriso.
Era la fine degli anni '80 e alla Disney Animation tutti lavoravano sodo al lungometraggio de "La Bella e la Bestia".
Per addolcire le tinte gotiche della fiaba a ciascun animatore era stato dato l'incarico di ideare un personaggio raffigurante un oggetto animato del castello: mentre Nik progettava il candelabro Lumière, alla scrivania davanti la sua un collega occhialuto, riservato e taciturno, dall'atteggiamento talvolta scostante, di nome Will Finn tracciava i primi bozzetti di Tockins, un panciuto orologio a pendolo.
Secondo gli sceneggiatori Lumière e Tockins avrebbero dovuto interagire molto nella trama e questo sin da principio fu un vero problema: la collaborazione a stretto contatto dei loro rispettivi "papà" , due tra i più talentuosi animatori di seconda generazione disneyana, stava rivelandosi davvero molto difficoltosa a causa d'incompatibilità caratteriali, un'atmosfera tutt'altro che serena si respirava ogni giorno nel loro studio e tutto l'ambiente lavorativo era ormai al corrente di quella tensione tra i due che cominciava a creare qualche problema persino ai registi e alla produzione.
Tuttavia, per nulla al mondo avrebbero buttato alle ortiche il frutto della loro fatica: così Nik e Will, senza scendere a compromessi e falsità, di comune accordo scelsero semplicemente di strumentalizzare i loro reali problemi. Riversarono sul foglio scene e atteggiamenti che riguardavano la loro sofferta convivenza professionale, imbastendo così il simpatico rapporto competitivo tra lo spumeggiante Lumière e il pedante Tokins. Le stesse battute e gli stessi screzi rivisti su due personaggi irreali ridicolizzarono e ridimensionarono quell'intolleranza reciproca.
Quando l'arte smaschera e banalizza le meschinità della vita reale.
Così furono in salvo le sorti del 30° lungometraggio disneyano, in corsa per cinque nomination agli Oscar, di cui una, per la prima volta nella storia dell'animazione, nella categoria "miglior film".
Grande orgoglio per tutta la squadra, anche per lui e Will che si strinsero la mano, ma che tuttavia scelsero di non lavorare più così a stretto contatto.
Eppure quella mattina di aprile, mentre si schiudeva la porta della presidenza e guardava Bob Iger venirgli incontro con la mano tesa, tutte quelle antiche incomprensioni gli sembravano d'un tratto insensate e misere. Potendo, sarebbe tornato indietro ai giorni di quegli screzi, in quel momento avrebbe di certo scelto di farlo.
Invece, stringendo la mano a Iger che lo invitava ad accomodarsi, sorrise sicuro guardandolo negli occhi e si diresse dritto dentro la presidenza. La porta si chiuse lenta dietro di lui, lasciando fuori da quella stanza, e dalla sua vita, il sorriso incorniciato di Walt Disney, la sua scrivania ordinata nella penombra della sua stanza chiusa al terzo piano e i celebri, amatissimi bozzetti dei suoi primi ventisette anni di carriera.

Scegliete la posa in cui volete raffigurare il vostro Lumière. Io ho tenuto presente la seguente:
La base del candelabro.
Dividete in due la sfera di polisterolo di 5 cm (fig.1), e rivestitene metà con della pasta di zucchero color oro (figg.2-3).
Stendete della pasta di zucchero e ritagliate una striscetta dello spessore di mezzo centimetro circa (fig. 4) e, inumidendola con dell'acqua perché possa aderire bene, ponetela intorno alla base (fig.5).
Il decoro della base.
Con l'aiuto di una stampino ottenete una margherita (figg.6-7), tagliatene otto petali e disponeteli a raggiera attorno alla base (figg.8-9).
Il corpo del candelabro.
Modellate un cilindretto di pasta di zucchero, collocatelo sulla base (fig.10) e infilzatelo con uno spiedino inclinato leggermente da un lato (fig.11).
Arrotondate una piccola striscia di pasta di zucchero (fig.12) da disporre attorno alla base del cilindretto. Modellate un pezzo di pasta di zucchero a forma "di pera" allungata, incidetela nella lunghezza (fig.13) e incastrate al suo interno lo spiedino, ricongiungendo dietro i lembi della pasta (figg. 14-15).
Arrotondate una striscia di pasta di zucchero e collocatela attorno alla base del corpo, inumidendola perché aderisca bene (fig.16). 
I bracci e il busto del candelabro.
Fissate bene un secondo spiedino a quello utilizzato per il corpo, servendovi di un filo di cotone più volte passato "a incrocio". Se lo riterrete opportuno, una volta avvolto il filo di cotone, potreste versarvi sopra una goccia di colla per dare più stabilità ai bracci. Piegate i bracci così da mimare al meglio la posa che si vuole ottenere (fig. 17). In questo caso, ho scelto una posa in tipico "stile Broadway", abbastanza sinuosa; potrete agevolare questo passaggio scegliendo una posa più simmetrica e statica (fig.17b)
Modellate una pallina di pasta da zucchero e incastratela all'incrocio degli stecchini così da coprirlo (fig.18).
Ripetete per i bracci quanto fatto per il corpo.
Modellate un pezzo di pasta di zucchero tondeggiante di forma allungata, incidetela nella lunghezza (fig.19) e incastrate al suo interno lo spiedino, ricongiungendo dietro i lembi della pasta (fig.21). Tagliate a metà una sfera di polistirolo di 3 cm (fig.20), rivestitene metà con pasta di zucchero e infilatela all'estremità di un braccio, coprendone i bordi con una striscia arrotondata di pasta di zucchero. Infilzate la mezza sfera di polistirolo con uno stuzzicadenti allo scopo di sostenere poi la candela (fig.21).
Per decorare la base del porta-candela stendete della pasta di zucchero col mattarello (fig.22), incidetela con lo stampo a fiore piccolo (fig.23), tagliate tre petali e, una volta inumiditi perché incollino meglio, collocateli alla giuntura del porta-candela col braccio (fig.24).
Collocate un anellino di pasta da zucchero nella giuntura del braccio col busto (fig.25) e un altro all'altezza del collo (fig.26).
Per fissare il secondo braccio piegato verso l'alto bloccatene l'estremità allo spiedino del busto mediante il filo di cotone (fig.27). 
Ripetete quanto fatto per il primo braccio: coprite con pasta di zucchero lo spiedino e collocate l'anellino di pasta di zucchero per coprire la giuntura col busto (fig.28). Stendete la pasta di zucchero sull'altra metà della sfera di polistirolo e incidetela sul retro così da incastrarla allo spiedino in una posa obliqua (fig.29). Ripetete il decoro dei petali applicato sul primo porta-candela (fig.30). A questo punto avrete completato il corpo del candelabro (fig.31).
Il volto di Lumière
Per ottenere il bianco sporco della cera impastate insieme pasta di zucchero bianca con un po' di quella marrone (fig.32) fino ad ottenere la gradazione cromatica desiderata. Modellate un cilindro e con l'aiuto degli strumenti per modellare abbozzate la bocca scavando una cavità trapezoidale. Tirate fuori il naso prominente spingendo della pasta dai lati e dalle cavità oculari verso il centro del volto (fig.33), aggiungete dei pezzetti di pasta di zucchero per rimpinguare le guance e uniformateli inumidendoli al resto del volto (fig.34) e definite meglio il profilo delle narici( fig.35).
Rimpinguate le gote collocando due pezzetti di pasta di zucchero appena sopra gli angoli della bocca (figg.36-37). Con lo strumento appuntito definite meglio le narici, incidete il disegno degli occhi e le due pieghe a mezza luna sulla fronte, regolandone l'altezza tagliando obliquamente la candela (fig.38). 
Per realizzare la lingua di Lumière colorate col rosso un piccolo pezzo di pasta di zucchero bianca e modellatela a forma di cuore (fig.42). Aiutandovi con uno degli strumenti a punta fine inseritela all'interno della bocca, tingendolo poi con un pennello a setole sottili carico di colore rosso. Con la pasta di zucchero bianca modellate due piccole palline ovoidali, applicatele sugli occhi e livellatele; modellate, quindi, una mezzaluna di pasta di zucchero bianca per realizzare l'arcata dentaria superiore (fig.43). Con il pennello a setole sottili tingete la mandibola col colore oro, proseguendo alla medesima altezza anche ai lati e sul retro; col pennarello alimentare nero colorate l'iride e la rima della palpebra superiore, mentre col pennarello alimentare marrone tracciate l'arcata sopraccigliare (fig.44). Con lo strumento a punta fine realizzate un solco netto che separi le gote dal porta-candela dorato (fig.45).
Le candele sui bracci e lo spegni-candela/cappello
Con la stessa pasta di zucchero colore cera utilizzato per il volto modellate due cilindri piccoli, dai bordi tondeggianti e, aggiungendo del colore rosso, due fiammelle, per realizzate le due candele che fisserete ai rispettivi bracci con due stuzzicadenti (fig.46). Per realizzare il fiammifero/bastone, infilzate uno spiedino, di cui un'estremità coprirete con un cappuccetto di  pasta colorata rossa, nella candela sorretta dal braccio rivolto verso il basso (fig.47).
Per lo spegni-candela/cappello modellate un tronco di cono alto circa poco meno di un centimetro e applicate intorno alla base una fascetta di pasta di 3 cm circa di spessore; ad un lato applicate un piccolo panico di pasta e dipingete di colore oro (fig.48). Fissate lo spegni-candela/cappello inclinato sulla sommità della testa di Lumière mediante uno stuzzicadenti. Col pennello a setole piatte passate il colore oro su tutta la struttura"metallica" del candelabro.




3 commenti:

  1. Che capolavoro! Una vera artista! Bravissima Elena.

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  2. Grazie Marghe!🤗😘 Artista non saprei, ma mi diverto un mondo...

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