sabato 27 luglio 2019

Tzatzìki

A piedi scalzi sulla riva, ogni volta come da bambina, si ritorna a guardare quel maestoso occhio di rame che scivola lento nel mare "color del vino". E' la solennità dell'iliovasìlema,
il momento in cui le fresche dita della sera cominciano ad accarezzare il promontorio roccioso dei monti Gherania e il popolo dell'Istmo si riversa lungo la costa orientale del golfo di Corinto per salutare il giorno che passa. Fra poco, ad una ad una, come lucciole nel silenzio, s'accenderanno botteghe, uzerie e taverne, in cui i greci banchetteranno sino a tarda notte.
A pochi passi dalla battigia, seduta ad un semplice tavolo di legno piantato fra i ciottoli levigati della spiaggia, una bimba con la sua famiglia aspetta che le venga servita la cena e inganna il tempo sfiorando le gambe del tavolo con i piedini a penzoloni, seguendo il ritmo dello sciabordio delle onde. 
D'un tratto, un balletto di portate attorno a loro e la tavola si colora di appetitosa abbondanza. 
Fra i tanti piatti la bimba non si confonde e sa verso quale puntare sicura: c'è quella salsina bianca un po' acidula con l'oliva nera sopra e qualcosa di verde dentro che le piace tanto e che spesso sua nonna prepara. Ruba con un rapido scatto l'oliva, prende un pezzo di psomì e con noncuranza lo affonda in quella crema densa e dal forte profumo. Lo sguardo perplesso di qualche commensale si posa sulla bimba dai gusti così insoliti per la sua tenera età, ma lei gli sorride e persevera indifferente, godendosi il suo tzatzìki
D'altronde, se così non fosse, non sarebbe un'autentica piccola greca.
La più celebre fra le salse della gastronomia greca, amata in tutto il mondo da tanti, ma non da tutti, lo tzatziki esalta con la sua freschezza il sapore del pesce e delle carni. Usata come condimento, conferisce alle ricche insalate un profumo intenso e sfizioso senza però alterarne il sapore.
Suggerimenti:
- filtrate lo yogurt lasciandolo a colare per un'intera notte;
- prediligete la varietà "olandese" di cetriolo, con la buccia liscia e senza spine;
- aneto è un'erba aromatica simile al finocchietto, di non facile reperibilità in Italia. Benché dia un sapore più "morbido" alla salsa, non è fondamentale ai fini di una soddisfacente riuscita dello tzatziki;
- come ogni salsa, anche lo tzatziki si apprezza al meglio il giorno dopo la sua preparazione.

Lavate il cetriolo e passatelo con la buccia su di una grattugia a fori larghi [fig.1], così da ottenere un taglio alla julienne. In alternativa, potete tritare il cetriolo grossolanamente.
Sgocciolate la polpa di cetriolo ottenuta. Procedete grattugiando l'aglio o, meglio ancora, passandolo attraverso uno schiaccia aglio e aggiungetelo al cetriolo.
Spremete sulla poltiglia di cetriolo e di aglio il mezzo limone, filtrandone il succo con un colino [fig.2].
Aggiungete, quindi lo yogurt [fig.3] e amalgamate.
Continuate a lavorare energicamente la salsa aggiungendo a filo l'olio [fig.4], finché quest'ultimo non si sarà ben amalgamato con lo yogurt.
Per concludere, aggiungete le foglie fresche (o essiccate) di aneto [fig.5].
Lavorate ancora la salsa perché si amalgami bene, copritela e ponetela in frigo, lasciandola riposare per 24 ore circa.
Servite a tavola lo tzatziki nel suo tipico impiattamento, con al centro un'oliva greca.